Emanuela Orlandi, la politica indaga sul cold case: a Montecitorio il voto sulla Commissione bicamerale d’inchiesta

La Commissione potrà procedere nelle indagini con gli stessi penetranti poteri inquirenti dell'autorità giudiziaria

Emanuela Orlandi, la politica indaga sul cold case: a Montecitorio il voto sulla Commissione bicamerale d’inchiesta

di Niccolò Dainelli

Il caso di Emanuela Orlandi potrebbe avere una svolta decisiva. A Montecitorio oggi si è svolta la discussione sulla proposta di legge sull'istituzione di una Commissione bicamerale, chiamata a indagare sulla scomparsa da Roma, il 22 giugno 1983, dell'allora 15enne e di Mirella Gregori, di cui si sono perse le tracce dal 7 maggio 1983.

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In aula

Ad assistere in aula, l'intera famiglia Orlandi, a partire dal fratello Pietro, da sempre in prima linea per conoscere la verità sulla sorella. Il testo aveva ricevuto l’ok della Commissione Affari costituzionali della Camera venerdì 17 marzo, quando è stato approvato anche un emendamento della relatrice Sara Kelany (Fratelli d’Italia) che recepisce le condizioni poste dalla Commissione Giustizia nel suo parere.

I compiti della bicamerale

I compiti della bicamerale, che potrà procedere nelle indagini con gli stessi penetranti poteri inquirenti dell'autorità giudiziaria, saranno due: verificare «quali criticità e circostanze» abbiano determinato la mancata individuazione dei responsabili; accertare lo svolgimento dei fatti «attraverso la raccolta e la valutazione dei documenti e degli elementi di prova utili a ricostruire la vicenda».

Come è composta

La Commissione​ opererà per l'intera XIX legislatura e, al termine dei lavori, presenterà una relazione sui risultati dell'inchiesta. A comporre l’organismo ci saranno 20 esponenti della Camera e 20 del Senato, nominati dai presidenti delle due Camere in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, che dovranno dichiarare «alla Presidenza della Camera di appartenenza di non aver ricoperto o di non ricoprire ruoli nei procedimenti giudiziari» relativi alle indagini sulle scomparse delle due ragazze.

Poi, entro dieci giorni, avverrà la convocazione del nuovo organismo politico-investigativo, per la costituzione dell'ufficio di presidenza.

La politica vuole chiarezza

Si tratta di una novità molto attesa, e non solo dai parenti delle due vittime che oggi, se vive, avrebbero 55 anni. L'indagine parlamentare sul cold case che più turba e coinvolge l'opinione dai tempi della prima Repubblica, infatti, si aggiunge all'inchiesta del Vaticano annunciata lo scorso gennaio dal Promotore di giustizia della Santa Sede. A quasi 40 anni dai fatti, dunque, la classe politica si mostra intenzionata a fare luce sul doppio intrigo di Emanuela e Mirella, fin dall'inizio inquadrato nelle tensioni della Guerra Fredda, a causa della richiesta di «scambio» delle ragazze con Alì Agca, l'attentatore di papa Giovanni Paolo II, giunta pochi giorni dopo la loro scomparsa. E nelle guerre all'ombra del Cupolone causate dal dissesto delle finanze ecclesiastiche tra cui la malagestione dello Ior di monsignor Marcinkus e crack del Banco Ambrosiano.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Marzo 2023, 18:11
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