Trump: «Persecuzione di un avversario politico»
«Oggi è un giorno molto triste per l'America, questa è una persecuzione di un avversario politico». È quanto ha detto Donald Trump in una breve dichiarazione ai giornalisti prima di salire sull'aereo dopo l'udienza oggi a Washington. «Questo non è il posto che ho lasciato, è una cosa molto triste da vedere», ha continuato l'ex presidente affermando che è stato anche «molto triste» attraversare le strade della capitale americana e vedere «rovina e decadenza». «Se si guarda a quello che sta succedendo questa è una persecuzione di un avversario politico - ha detto ancora riferendosi al suo caso - questo non dovrebbe succedere in America. La persecuzione di una persona che è in testa in modo significativo nei sondaggi delle primarie repubblicane - ha aggiunto - ed è anche molto in vantaggio su Biden». «Così - ha concluso - se non è possibile batterlo, allora si sceglie di perseguirlo e incriminarlo, non possiamo permettere che questo succeda in America».
Trump rilasciato: «Nessuna comunicazione con i testimoni del caso»
Donald Trump è stato rilasciato con la condizione di non avere contatti con i testimoni del suo caso, se non in presenza degli avvocati. «L'imputato non deve avere comunicazioni riguardo ai fatti del caso con testimoni se non tramite o in presenza degli avvocati», ha detto la giudce Upadhyaya che ha avvisato l'ex presidente che una violazione di queste condizioni porterebbe all'emissione di un mandato di arresto ed alla sua detenzione.
Trump si dichiara non colpevole
Donald Trump si è dichiarato non colpevole dei quattro capi di accusa mossi nei suoi confronti per l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio e per il tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020. Lo riporta l'ageniza Bloomberg. Trump è apparso per l'udienza preliminare davanti al magistrato Moxila Upadhyaya, ma il suo caso andando avanti è stato assegnato al giudice Tanya Chutkan.
Prossima udienza il 28 agosto
La prossima udienza di Donald Trump per l'incriminazione sul 6 gennaio è stata fissata per il 28 agosto. Lo ha deciso il magistrato che ha presieduto all'udienza preliminare, imponendo all'ex presidente di non discutere con nessuno che potrebbe essere considerato un testimone dei fatti relativi al caso.
Trump arrivato in tribunale
Donald Trump è arrivato al tribunale di Washington per l'udienza sulla sua terza incriminazione.
Trump: Biden e la sua famiglia hanno preso tangenti ed io vengo arrestato
«Biden e la sua famiglia hanno rubato milioni e milioni di dollari, preso tangenti da Paesi stranieri ed io sono diretto a Washington per essere arrestato per aver protestato contro elezioni fraudolente». È quanto ha scritto Donald Trump su Truth Social in un post pubblicato dopo essere salito a bordo dell'aereo partito dal New Jersey diretto a Washington per partecipare all'udienza in cui verrà formalmente incriminato.
Trump: mi serve un'altra incriminazione per vincere
Donald Trump continua ad attaccare a poche ore dalla sua comparizione in tribunale a Washington. «Mi serve un'altra incriminazione per assicurarmi la vittoria», ha tuonato sul suo social media Truth. «Ora sto andando a Washington per essere arrestato per aver contestato un'elezione corrotta, truccata e rubata. È un grande onore, mi arrestano per voi», ha proseguito il tycoon rivolgendosi ai suoi sostenitori.
Biden: non seguirò l'arresto di Trump
Joe Biden non seguirà l'arresto di Donald Trump oggi a Washington. Lo ha detto lo stesso presidente Usa rispondendo ad una domanda dei giornalisti al seguito tornando da una passeggiata in bicicletta a Rehoboth Beach, dove sta trascorrendo qualche giorno di vacanza con la First Lady Jill.
Washington è blindata
Trump: Biden ha chiesto alla giustizia di accusarmi
«Non è colpa mia se il mio avversario politico nel partito democratico, il 'corrottò Joe Biden, ha detto al suo procuratore generale di accusare il principale (di gran lunga!) candidato repubblicano ed ex presidente degli Stati Uniti, io, con tutti i crimini possibili così da costringerlo a spendere tutti i soldi per la difesa». È l'attacco di Donald Trump in un post sul suo social media Truth nel giorno della sua comparizione in tribunale a Washington. «I democratici non vogliono correre contro di me altriemnti non avrebbero avviato questa strumentalizzazione senza precedenti della giustizia», ha tuonato il tycoon.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Agosto 2023, 08:36
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