Rossella Cominotti, uccisa dal marito 9 mesi dopo il matrimonio: trovata la lettera con il desiderio del suicidio di coppia. L’ombra dei debiti

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Rossella Cominotti, trovata morta nella camera d'albergo a Mattarana, in provincia di La Spezia, nel progetto della coppia non doveva essere l'unica a morire. Oltre alla 53enne, uccisa dal marito 9 mesi dopo il matrimonio, anche Alfredo Zenucchi si sarebbe dovuto suicidare subito dopo aver affondato la lama del rasoio sul collo e sui polsi della consorte: è quanto emerge dalla lettera trovata in albergo nella quale viene indicato il desiderio del suicidio di coppia. E all'orizzonte compare l'ombra dei debiti.

 

 

Era tutto contenuto in una lettera

Una missiva nella quale Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi avevano espresso il desiderio di uccidersi è stata trovata dai carabinieri nella camera d'albergo a Mattarana, in provincia di La Spezia dove Rossella Cominotti è stata trovata morta. Ad ucciderla sarebbe stato il marito, 57 anni, sembra con un rasoio, come ha confessato durante l'interrogatorio davanti al sostituto procuratore di La Spezia, Elisa Loris, poche ore dopo essere stato fermato dai carabinieri i a bordo della sua auto.

 

 

La veglia al corpo della moglie e la fuga

Secondo quanto riferisce la Procura di La Spezia in una nota Zenucchi avrebbe ucciso la moglie il 6 dicembre, sarebbe rimasto accanto a lei fino a quando ieri mattina presto ha deciso di allontanarsi a bordo della sua auto, per poi essere fermato dai carabinieri.

È stata la titolare della struttura ricettiva di Carrodano (La Spezia) a segnalare al 112 di aver rinvenuto all’interno di una camera il corpo esanime di una donna. Personale del Nucleo Investigativo è intervenuto sul posto per i rilievi del caso e dopo aver constatato il decesso della donna ed averla identificata, ha accertato che la salma presentava una profonda ferita al collo e sui polsi provocati da un rasoio trovato sulla scena del delitto sporco di sangue.

Ascoltando la titolare e il personale dipendente dell'albergo, gli investigatori hanno accertato che la coppia soggiornava nella struttura già da qualche giorno. Nel corso del sopralluogo nella camera è emerso sin da subito la volontà da parte dei due coniugi di volersi togliere la vita, tanto che è stata rinvenuta una lettera, apparentemente scritta dalla donna e sottoscritta da entrambi che palesava i propositi di suicidio.

Il medico legale intervento sul posto ha constatato che la donna sarebbe deceduta a seguito di uno choc emorragico.

 

 

Interrogato il marito: «Volevamo morire insieme»

Nel corso dell'interrogatorio Alfredo Zenucchi «confermava di aver inferto lui le lesioni alla coniuge in data 6 dicembre, alle 20 circa, che ne avrebbero cagionato la morte alle successive 22.30 circa all'interno della camera della locanda, e di essere stato accanto a lei fino alla mattina dell'8 dicembre e di essersi allontanato dalla struttura ricettiva con l'intento di togliersi la vita ma di non aver avuto sufficiente coraggio per farlo», secondo quanto riferisce la Procura di La Spezia.

Zenucchi si trova ora in stato di fermo per via dei «palesi e gravi indizi di colpevolezza a suo carico» e «associato presso la Casa di Reclusione di Massa a disposizione dell'autorità giudiziaria».


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