In realtà la tecnologia aveva fatto la sua prima apparizione sul campo già lo scorso 15 novembre durante l’amichevole di San Siro tra Italia e Germania, quando se ne avvalse l’arbitro Soares Dias per annullare un gol a Volland. Ma quello di ieri è stato il primo episodio in gare ufficiali e quindi spetta al fischietto ungherese Kassai la palma di primo ad aver utilizzato la moviola. Il tutto accade in meno di un minuto: su un calcio piazzato, il colombiano Berrio tocca in area il giapponese Daigo Nishi.
Kassai prima lascia correre, ma poi viene richiamato a bordo campo al Video Assistant Referee, che lo fa tornare sui suoi passi per assegnare il rigore, che poi Shoma Doi ha realizzato. «Nell’azione la comunicazione fra l’arbitro e l’assistente video è stata chiara, la tecnologia ha lavorato bene e la decisione finale è stata presa dall’arbitro. È e sarà sempre così, perché il Var è solo un supporto tecnico», ha spiegato poi Busacca, responsabile Fifa per gli arbitri.
Ma Rueda, tecnico dell’Atletico Nacional poi uscito sconfitto per 3-0, non è soddisfatto: «Berrio ha urtato accidentalmente un avversario, che è caduto a terra. Oggi siamo stati danneggiati dalla tecnologia». Insomma nonostante la moviola, le polemiche non finiscono mai. Anche se a farla (la storia) sul campo ci hanno pensato proprio i giapponesi del Kashima, che hanno raggiunto la loro prima finale in assoluto nella ex Coppa Intercontinentale. Oggi alle 11.30 italiane i messicani dell’America contro il Real Madrid del neo Pallone d’oro Cristiano Ronaldo per decidere la seconda finalista. Leggi l'articolo completo su
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