Il Milan batte la Roma 3-1 a San Siro e blinda il terzo posto in classifica. I rossoneri vincono lo scontro diretto grazie ai gol di Adli nel primo tempo e Giroud e Theo Hernandez nella ripresa: nel mezzo il gol del momentaneo 2-1 di Paredes su calcio di rigore. Il Milan sale a 42 punti, a +8 sulla Fiorentina quarta e +9 sulla Lazio quinta in classifica.
Le pagelle del Milan
(di Luca Uccello)
MAIGNAN 6,5 Una sera ancora da Magic Mike. Cade solo dagli undici metri
CALABRIA 5 Un fallo ingenuo che fa soffrire il Milan fino alla fine.
KJAER 6,5 Sempre attento, sempre pronto a intervenire e chiudere. Se può gioca sempre in anticipo. Ormai lo fanno più in pochi…
GABBIA 6,5 Non male il suo ritorno dal primo minuto. Autoritario. Maturato. Pronto per restare al centro
THEO HERNANDEZ 7 Altro che centrale. A Theo piace ancora correre fino sul fondo, non fermarsi mai e quando può buttarla pure dentro. Chiude gara, incontro e ogni speranza di Mou di riprenderla. Lo fa con un missile (89’ Jimenez ng)
LOFTUS-CHEEK 6 Gioca con il fisico. Ce lo mette tutto contro una Roma che gioca sempre ad alta tensione…
ADLI 6,5 La butta dentro per la prima volta da quando è arrivato a Milano. Una prima volta da applausi. E a San Siro per lui ha decisamente un debole. Amore a prima vista (89’ Zeroli ng)
REIJNDERS 6,5 Lui non esce mai. Pioli non ci riesce proprio a toglierlo. Insostituibile…
RAFAEL LEAO 5 Il tempo passa e il gol a San Siro continua a non arrivare più. L’ultimo a fine settembre. Ormai siamo quasi a quattro mesi. Un po’ troppo per il super campione del Milan di Gerry Cardinale (79’ Musah 6: slalom gigante perfetto peccato che davanti alla porta prenda il palo!)
GIROUD 7,5 Non sbaglia mai.
PULISIC 6 Capitan America ci prova in tutti i modi. Da fuori, di testa, da vicino e da lontano. Ma non prova la conclusione vincente (79’ Okafor ng)
PIOLI 7 Il suo Milan vince ancora. Vince anche contro la Roma di Mourinho e Lukaku. Quasi un derby. Tre punti davanti a Gerry Cardinale e il suo braccio destro Ibrahimovic per confermare che il suo lavoro continua, non per forza è finito. Novanta minuti più recupero da applausi e secondo posto non impossibile da conquistare
Le pagelle della Roma
(di Francesco Balzani)
SVILAR 5,5 Sorpresa di serata. Sempre caldo con uscite e attenzione sui palloni da fuori, ma sbaglia anche lui sul raddoppio rossonero
KRISTENSEN 4 Adli lo manda in Farmacia a prendere un Moment, ma il mal di testa passa a fatica. Il danese palesa difficoltà a giocare centrale e nel finale Giroud e Musah lo fanno diventare piccolo
MANCINI 6 Prende un giallo atteso da settimane, almeno potrà riposarsi. Chiede il cambio per evitare l’accusa di sfruttamento (1’st Pellegrini 6: parte sempre controtempo, poi però regale speranze tra il rigore e tiri da fuori)
LLORENTE 5 Imposta benino, copre maluccio. Come sul colpo di testa di Pulisic che poteva portare il Milan sul 2-0 anticipato. (79’ Huijsen sv)
CELIK 5,5 Di nuovo su Leao, ma rispetto all’Olimpico è più attento e finisce pure per diventare l’uomo più pericoloso nel primo tempo. Ripresa con maggiori singhiozzi (79’ Zalewski sv)
BOVE 6 Meno confusione rispetto al derby, solita corsa ad aggredire i portatori di palla con consueti scivoloni causati da eccessivo sacrificio
PAREDES 6 Dopo un paio di ruggiti è spinto all’indietro dal pressing milanista. Cerca di risalire con agonismo, poi calcia bene il rigore della speranza
CRISTANTE 5,5 Scivola spesso sull’esterno per tamponare la sinistra rossonera e innesca due azioni niente male. Poi si sposta dietro, e va male
SPINAZZOLA 6 Primo tempo con più cose buone che cattive, compreso un tentativo dalla distanza. Secondo tempo l’esatto opposto
EL SHAARAWY 5 Più sfinge che Faraone. Deve trovare l’uno contro uno ma impatta sempre perdendo pure palloni tossici (61’ Belotti 6: buon impatto, prende metri e concede spazi)
LUKAKU 5 Mai innescato. Si vede solo per sponde e spazi concessi. Soffre di solitudine ma pure lui è in letargo
MOURINHO 5 Tiene in panca buona parte dei “deludenti” del derby. Ha poche scelte, e sembra non azzeccarle tutte dall’inizio. Finito il ciclo di ferro, la Roma ne esce con le ossa rotte
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