Max Giusti: «La Roma di Mourinho sarebbe piaciuta al Marchese del Grillo» Intervista nello speciale di Leggo

Romano e romanista, comico, attore, presentatore, sceneggiatore, doppiatore e commediografo, artista e uomo di spettacolo a tutto tondo, parla per la prima volta della Roma e del suo amore per i colori giallorossi

Max Giusti

«Faccio una premessa. Non ho mai parlato di calcio in pubblico perché non sono un tecnico e non ho mai ostentato il mio tifo. Questa è un po’ una prima volta». Max Giusti, romano e romanista, comico, attore, presentatore, sceneggiatore, doppiatore e commediografo, artista e uomo di spettacolo a tutto tondo, per Leggo rompe il tabù sulla Roma, che stasera gioca la semifinale d’andata di Europa League contro i tedeschi del Bayer Leverkusen.


Togliamoci subito il pensiero. Chi va in finale?
«Ho due risposte. Quella ufficiosa: la Roma è in grado di raggiungere la finale. Quella ufficiale: sicuramente vincerà il Bayer... ma non dite che sono scaramantico (ride,ndr)».

 

Questo articolo fa parte dell'inserto di Leggo su Roma-Bayer che verrà distribuito giovedì 11 maggio allo stadio Olimpico prima della partita delle ore 21


Tifa Roma per tradizione di famiglia?
«Assolutamente no. Per i miei genitori contava solo il lavoro, il calcio era un orpello. Nessuno ha scelto per me per chi tifare. Ho scelto io di amare la Roma per i valori che questa squadra rappresenta. Come mi ha detto Sebino Nela alla festa per i 40 anni dello scudetto del 1983 “alla Roma siamo diversi da tutti”. Ci riconosciamo nei valori di romanità e romanismo, che sono quelli di una squadra corretta che non ha mai usato scorciatoie per vincere».


Cosa le piace di questa Roma?
«La fierezza e il ritrovato orgoglio che la squadra ha trasmesso anche a noi tifosi. Sono entrato all’Olimpico da ragazzo la prima volta nell’anno dello scudetto di Falcao, Conti e Di Bartolomei e mi sono innamorato subito di questi colori. Per 16 anni ho fatto l’abbonamento in Curva Sud. Poi ho un po’ mollato. Adesso però ci ritorno spesso allo stadio con i miei figli: Matteo, che ha 12 anni, e Caterina, 10. Pure loro sono grandi tifosi. E ho trovato un’atmosfera fantastica».


Merito di Mourinho?
«Mou è un grande motivatore e ha tanti meriti. Si è allontanata l’indifferenza dell’epoca Pallotta. Dalla vittoria contro il Leicester la Roma è rinata intorno ai suoi valori. Perché il calcio è una specie di magia e fa ritornare tutti bambini. Tornando a Mourinho, è come il comandante di una nave, se fossi un regista gli darei questo ruolo in un film. E con lui al comando, statene certi, non ci sarebbero ammutinamenti».


L’Olimpico sempre sold-out quando gioca la Roma è un fattore da sottolineare in Italia.
«Rappresenta lo spirito del tifo giallorosso. Io mi arrabbio solo se i giocatori in campo non danno tutto. Questa è la cosa importante, poi si può vincere o perdere. Anche perché ci sono partite ogni tre giorni, non si può pretendere che la squadra giochi sempre al 100 per cento».


Tra cinema, tv e teatro, dove possiamo vedere Max Giusti?
«Come attore protagonista in due film che usciranno a breve. In uno sono anche sceneggiatore. A teatro poi al Sistina di Roma da domani fino al 28 maggio con “Il Marchese del Grillo”.


Cosa direbbe il Marchese sulla partita di stasera?


«Andiamo a Budapest in finale perché noi siamo la Roma e voi non siete un c...o»

 

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