Nonostante moltissimi cambi il risultato non muta. Quinta partita nel girone eliminatorio agli Europei di pallavolo femminile, quinta vittoria per 3-0 (25-23, 25-19, 25-17) per l'Italia del ct Davide Mazzanti, contro la Croazia al Palazzetto Gianni Asti di Parco Ruffini a Torino. Le azzurre si sono così qualificate alla grande per gli ottavi di finale. Appuntamento ora a Firenze per sabato alle 21.15 (data e orario da confermare ufficialmente) contro la Spagna, giunta quarta nella Pool D.
PRIMO SET – L'Italia ha già vinto aritmeticamente la Pool B, mentre la Croazia sa di essere ultima ed eliminata. Allora il ct azzurro Mazzanti approfitta per fare esperimenti e per dare spazio alle cosiddette “seconde linee”.
SECONDO SET – Si ricomincia con la stessa formazione titolare del primo parziale ed è questa volta la Croazia a scattare avanti 1-4. La riscossa inizia con i punti di Lubian e Omoruyi. Un ace di Degradi porta le azzurre sul 10-8. Sorride Squarcini: finalmente un ace dopo soli errori in battuta. Continuano però gli alti e bassi della squadra “B” ed un errore punto di Nwakalor induce Mazzanti, sul 13-13, a mettere come nel primo set Orro ed Egonu. Con le due giocatrici del Vero Volley Milano l'Italia torna a mettere il naso avanti sino al 21-17. Il set è in pratica deciso e due errori grossolani delle croate sanciscono il 25-19 azzurro. Una nota extracampo: viene trasmesso in una pausa di gioco “L'Italiano”, per onorare la memoria di Toto Cutugno, scomparso ieri ad 80 anni, brano cantato dai 3800 del Pala Gianni Asti di Torino.
TERZO SET – Mazzanti non cambia e rimette Bosio e Nwakalor per Orro ed Egonu. Le risposte sono subito positive, 6-3 grazie a Squarcini, poi protagonista anche di due aces. L'Italia allunga questa volta piuttosto in fretta: trova punti importanti anche l'opposta Nwakalor, in difficoltà nei precedenti due parziali. Si mette in luce pure la 20enne Omoruyi. Quando c'è il consueto doppio cambio Orro-Egonu il set è già profondamente indirizzato (19-13). Paola battezza il finale di parziale con un muro ed un ace, mentre Degradi sigilla il 25-17 conclusivo.
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