Viviani, da quanto tempo ci pensa?
«Da tanto, non mi nascondo. È una tappa nelle mie possibilità, so che quella maglia la posso conquistare, io e la mia squadra (la Deceuninck-QuickStep, ndr) abbiamo lavorato tanto per questo obiettivo».
Tanto da aver rinunciato a difendere la maglia tricolore ai recenti campionati italiani in terra parmense.
«Non era una prova per le mie qualità, lo sapevo da tempo. Il bis era quasi impossibile. Ho fatto una grande preparazione e sono soddisfatto».
Nel Giro di Svizzera, infatti, è andata bene, con due successi. E poi?
«Poi, solo allenamenti mirati. Ormai per il Tour ci siamo, sono sereno e concentrato».
Quell'ansia che invece Viviani ha avuto al Giro d'Italia, sfortunatissimo.
«Da dimenticare, ho pensato troppo alla squalifica ricevuta, tenevo tanto alla maglia ciclamino».
Viviani per le volate al Tour. E gli altri italiani?
«Direi Vincenzo Nibali per la classifica generale e mi aspetto molto anche da Aru che sta tornando al meglio. Poi, Trentin, Modolo e Bettiol come cacciatori di tappe. Quest'anno l'Italia ha una pattuglia fortissima in Francia».
marco.lobasso@leggo.it
riproduzione riservata ® Leggi l'articolo completo su
Leggo.it