Così unita la pallanuoto azzurra al fianco di chi soffre per la pandemia, così preoccupato il ct mondiale per il futuro di questo sport bellissimo.
«Rischiamo di perdere tantissimi tesserati; la prossima stagione con i suoi campionati mi preoccupa tantissimo. Il nostro è uno sport bellissimo che però già faceva tanti sacrifici per tenersi a galla, figurarsi ora dopo questo periodo drammatico».
Periodo che, purtroppo, non è per nulla finito.
«Infatti. Rispettiamo in primis e tutti le regole e sono certo che ce la faremo. Per noi atleti ed ex atleti è una sensazione strana: ci sentiamo noi i tifosi sugli spalti a fare il tifo per la squadra dell’Italia, per la Nazionale in campo o in acqua. E quella squadra per cui tifiamo è composta dai nostri medici. Siamo abituati al contrario, ma adesso è il loro momento e noi dagli spalti li incoraggiamo da bravi tifosi. Ora sono loro i nostri beniamini».
Prima del futuro però c’è il presente: lo scudetto rischia di non esser assegnato.
«Ho visto che il rugby ha alzato bandiera bianca, pallavolo e basket quasi. Certo, anche per noi ci sono difficoltà. Ma forse la pallanuoto ha una chance in più. Al di là di tutto il nostro sport si è sempre giocato in estate. E’ in questa stagione che abbiamo fatto la storia. Potrebbe essere un’occasione in più quest’anno: giocare in estate fino alla fine, come ai vecchi tempi, pur di chiudere i vari campionati. Per noi pallanuotisti sarebbe un sacrificio decisamente meno grave che in altri sport». Ogni riferimento al calcio è puramente casuale... Leggi l'articolo completo su
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