In caso di gran rifiuto (ipotesi remota) sarà compito di Lega e Figc stabilire a chi assegnare il titolo e gli altri piazzamenti. Ieri è arrivato anche il forte pressing di Gravina. «Se non si riparte subito danno irreparabile al calcio italiano, abbiamo già perso 500 milioni di euro. Occorre difendere 100 mila lavoratori, 1,4 milioni di tesserati, 4,7 miliardi di fatturato. Ripartire vuol dire giocare. La diffusione del Covid-19 ha stravolto le nostre vite. Ma non ha spezzato il filo d’amore che lega il calcio all’Italia», ha dichiarato il presidente della Figc al magazine “Riparte l’Italia”.
I segnali per far disputare le ultime 12 giornate sono positivi anche se nelle ultime ore non si possono trascurare due fatti. Dopo la ferma posizione del Cts sulla necessità delle due settimane di isolamento in caso di contagiato (unico aspetto del protocollo inviato dalla Figc che non convince i medici) è arrivato, infatti, il caso Bologna. Il club emiliano ha riscontrato un sospetto caso positivo al Covid 19 di un membro dello staff e ha bloccato temporaneamente gli allenamenti di gruppo. Il motivo di preoccupazione è ancora più alto visto che il tecnico Mihajlovic è stato sottoposto nei mesi scorsi a un trapianto di midollo dopo che gli era stata diagnosticata la leucemia.
Se confermato la squadra sarà isolata in ritiro per 14 giorni. Una decisione che non dovrebbe condizionare il giudizio di Conte e Spadafora, ma il medico Castellacci avvisa: «Se resta l’obbligo di quarantena difficilmente si concluderà il campionato». In Spagna è arrivato l’ok ufficiale: si parte col derby di Siviglia dell’11 giugno. Leggi l'articolo completo su
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