Calcio, il giorno del giudizio per la ripartenza. Ma nel Bologna c'è un sospetto caso Covid

Calcio, il giorno del giudizio per la ripartenza. Ma nel Bologna c'è un sospetto caso Covid

di Francesco Balzani
I motori non sono ancora caldi, ma il semaforo sta per tornare verde a meno di nuove sorprese. Il giorno del giudizio è arrivato: oggi alle 18,30 nell’atteso incontro tra Governo, Figc e Lega di serie A arriverà la risposta definitiva sulla ripresa del campionato. Il presidente della Lega Calcio Dal Pino presenterà la proposta di far ripartire il calcio dai recuperi della 25° giornata per poi riprendere con l’intera 27° il 20 giugno e concludere il 29 luglio, in tempo con la ripartenza delle Coppe europee secondo i dettami Uefa.

In caso di gran rifiuto (ipotesi remota) sarà compito di Lega e Figc stabilire a chi assegnare il titolo e gli altri piazzamenti. Ieri è arrivato anche il forte pressing di Gravina. «Se non si riparte subito danno irreparabile al calcio italiano, abbiamo già perso 500 milioni di euro. Occorre difendere 100 mila lavoratori, 1,4 milioni di tesserati, 4,7 miliardi di fatturato. Ripartire vuol dire giocare. La diffusione del Covid-19 ha stravolto le nostre vite. Ma non ha spezzato il filo d’amore che lega il calcio all’Italia», ha dichiarato il presidente della Figc al magazine “Riparte l’Italia”.

I segnali per far disputare le ultime 12 giornate sono positivi anche se nelle ultime ore non si possono trascurare due fatti. Dopo la ferma posizione del Cts sulla necessità delle due settimane di isolamento in caso di contagiato (unico aspetto del protocollo inviato dalla Figc che non convince i medici) è arrivato, infatti, il caso Bologna. Il club emiliano ha riscontrato un sospetto caso positivo al Covid 19 di un membro dello staff e ha bloccato temporaneamente gli allenamenti di gruppo. Il motivo di preoccupazione è ancora più alto visto che il tecnico Mihajlovic è stato sottoposto nei mesi scorsi a un trapianto di midollo dopo che gli era stata diagnosticata la leucemia.

Se confermato la squadra sarà isolata in ritiro per 14 giorni. Una decisione che non dovrebbe condizionare il giudizio di Conte e Spadafora, ma il medico Castellacci avvisa: «Se resta l’obbligo di quarantena difficilmente si concluderà il campionato». In Spagna è arrivato l’ok ufficiale: si parte col derby di Siviglia dell’11 giugno. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Maggio 2020, 09:06

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