Gli Who compiono 50 anni, il film cult Quadrophenia torna al cinema solo per oggi

Gli Who compiono 50 anni, il film cult Quadrophenia torna al cinema solo per oggi
ROMA - Massarini, gli Who compiono 50 anni: qual è la loro peculiarità nella storia del rock?


«La capacità di passare da un band di (eccellenti) singoli a un nucleo creativo che ha saputo raccontare in grande stile, e con grande fantasia, due storie: quella spiritual-psichedelica di Tommy e quel ritratto di un'epoca e di una generazione (quella dei Mod) in Quadrophenia».





Gli Who sono stati il simbolo del rock inteso come rivolta giovanile, da “My Generation” in poi. Oggi però a riempire le arene sono gli ultrasettantenni Rolling Stones e il pubblico rock è sempre più attempato: cos'è successo?

«È successo che una musica che si riteneva destinata a durare pochi anni invece ha saputo non solo raccontare un'epoca di grandi cambiamenti (sociali, politici, razziali, tecnologici), ma anche evolvere e accompagnare milioni di ragazzi verso un'età matura. Gli artisti che hanno saputo anch'essi maturare senza perdere la loro forza originaria e il contatto col loro pubblico hanno continuato a suonare. Spesso anche per le generazioni successive, che li scoprivano attraverso fratelli maggiori, padri, madri».



“Quadrophenia” torna al cinema. Cosa rappresentò quel film?

«Mod e Rockers erano a tutti gli effetti due gang di teppisti, più “americani” i primi (rock'n'roll, brillantina, giubbotti di cuoio, motociclette) più inglesi i secondi (Lambrette invece che moto, redingote o parka invece che il giubbotto di cuoio, più stilosi, innamorati della musica da ballo nera, Tamla Motown e Stax su tutto). La poetica del rock ne ha fatto due icone. Quadrophenia fu il primo film sulla cultura giovanile degli anni 60, a cui gli Who, spinti dal loro manager, avevano deciso di prestare una voce, una colonna sonora, un look».



C'è un filo rosso a unire “Tommy” e “Quadrophenia”, le due opere rock della band?

«Certamente sì, ed è la persona di Pete Townshend, uno interessato a penetrare le cose, non solo a fare canzoni che funzionassero. Townshend aveva scoperto la spiritualità attraverso un guru indiano, Meher Baba, e cercava – specie in Tommy - dei valori più profondi nella vita. Tommy è una metafora, una promessa di redenzione e di liberazione individuale».



Daltrey/Townshend è un altro dei classici dualismi da rock band. Che cosa distingueva le due anime degli Who?


«Townsend era il più riflessivo, Daltrey più, diciamo, d'azione. Ma tutti e quattro e non è un segreto - erano temperamenti focosi, spesso si sono anche picchiati fra loro. Non a caso, li chiamano the original punks». Leggi l'articolo completo su
Leggo.it