Il tifoso di calcio, quello che guarda le partite sul divano e quello che non vede l’ora che riaprano gli stadi, dalla prossima stagione dovrà rivedere gli abbonamenti tv. Aprire il portafoglio e fare due conti. Infatti dopo lo spezzatino del campionato ora è in voga anche lo spezzatino dei diritti tv.
In pratica per seguire Serie A, Champions, Europa League, Premier League, Liga, Bundesliga e la nuova Conference League uno dovrebbe abbonarsi a Dazn per guardare la Serie A (il costo salirà dalle 9,90 di adesso a circa 30 euro al mese. Per rientrare di 840 milioni spesi per una stagione l’emittente dovrebbe arrivare a quasi 2 milioni e mezzo di abbonati. In più ci sono le spese di produzione, a riguardo non è da escludere un accordo con Sky o Mediaset una volta che siano stati assegnati i pacchetti).
E le coppe europee? Per seguirle ci vuole l’abbonamento a Sky Sport (30,90 euro mensili), Amazon Prime Video (3,99 euro al mese o 36 euro l’anno), Mediaset in streaming (4,99 euro al mese).
Perché lo spezzatino dei diritti assegna 7 gare su 10 di Serie A in esclusiva a Dazn, con le altre 3 in co-esclusiva con un partner ancora incognito, visto che la Lega Calcio tiene alta l’asticella del pacchetto 2 e Sky non riesce a superarla. Mentre la Champions è spacchettata così: 121 gare acquistate da Sky Sport, Mediaset ha i diritti in chiaro per 17 gare (finale compresa) del martedì e per 104 partite in streaming a pagamento, Amazon Prime ha i diritti per 16 gare in streaming del mercoledì, ovviamente a pagamento.
A questo punto si spera che possa tornare la formula del pay per view per l’acquisto della singola partita. Per la serie A conviene fare una squadra anche tra i tifosi, visto che ogni abbonamento di Dazn ha la possibilità di essere sfruttato da 6 dispositivi diversi.
L'Europa League, la Premier e la Conference League sono rimaste a Sky Sport (così come Formula 1 e Moto Gp).
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