Benvenuti a Nicotera, provincia di Vibo Valentia, dove inizia la litoranea che conduce a località di mare
spettacolari come Capo Vaticano e Tropea ma che è anche il capoluogo della cosca Mancuso, una
consorteria mafiosa potentissima che da questo piccolo paese calabrese dipana la sua rete criminale che
avvolge non solo Sudamerica e Nord Europa, punto di partenza e di arrivo del flusso principale del traffico
di cocaina ma che gode di solide complicità e appoggi a Roma e a Milano.
“STRAPPI”, lo Speciale Tg1 di Alessandro Gaeta in onda domenica 30 ottobre alle 23.40 su Rai1, racconta
cosa accade nella terra dei Mancuso, dove si può morire carbonizzati o “suicidati” per un piccolo debito di
130 euro o per una parola di troppo detta ai carabinieri, dove non si riesce a fare impresa senza subire le
imposizioni della cosca ma dove qualche voce, ancora isolata, prova a dire: basta con la violenza, basta con
l’oppressione. Architrave di questo racconto complesso, non solo l’inchiesta giornalistica ma anche
l’indagine sociale, che punta a svelare codici, comportamenti, valori che albergano nelle famiglie di
ndrangheta.
Sono le voci di tre dissociati a raccontare a vario titolo cosa accade nelle case dei duecento
affiliati per legame di sangue alla cosca Mancuso. Si tratta di Immacolata Mancuso, che da sempre ha
messo un muro tra lei e le abitudini criminali della sua famiglia, della sua ex cognata Ewelina Pytlarz, una
ragazza polacca che dopo sette anni di sostanziale riduzione in schiavitù è riuscita a fuggire con sua figlia
diventando testimone di giustizia e di Emanuele Mancuso, rampollo predestinato a diventare uno dei capi
della cosca che, con l'obiettivo di strappare sua figlia appena nata all’influenza nefasta dell’educazione
mafiosa, da quattro anni collabora attivamente con la Procura di Catanzaro.
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