Lo spunto è il romanzo di Alberto Moravia, “Io e lui”, ma virato in farsa teatrale.
Vincenzo Salemme recupera una sua commedia del 1995, “Sogni e bisogni (Incubi e risvegli)”, dove l'imbarazzante coprotagonista assume statuto e consistenza di personaggio, alter ego spesso fuori controllo del noioso Rocco Pellecchia. Tra i due l'accordo è impossibile. Il “tronchetto della felicità”, come ama farsi chiamare, spinge il povero Rocco a rialzare la testa per conquistare ciò che gli è dovuto, affrontando la vita con deciso piglio virile.
L'altro cerca di rabbonirlo, blandirlo, assecondarlo quanto basta per riportarlo nella sua sede più consona e soprattutto al silenzio. Mentre intorno a loro sfilano con conseguenze esilaranti ispettori, portinai e mogli avvilite.
Per Salemme, in scena nel ruolo del “tronchetto” da stasera al Manzoni insieme a Nicola Acunzo, Domenica Aria, Sergio D'Auria, Andrea Di Maria, Antonio Guerriero, Rosa Miranda, un'occasione ghiottissima per sfoderare il suo talento brillante. «Una commedia comica – dice – che mi consente di continuare un percorso iniziato da qualche anno: aprire la confezione borghese della commedia classica per intrattenere il pubblico su questioni che riguardano tutti». Leggi l'articolo completo su
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