Ma niente ha fermato la proverbiale energia di mister Philip David Charles Collins, classe 1951. Al massimo qualche temporanea uscita di scena, tanto per tornare di nuovo sotto i riflettori e annunciare al mondo la sua mancata dipartita.
A Milano l’ex-re mida del pop-rock - 7 i singoli spediti in vetta alla classifica americana (impresa riuscita all’epoca al solo Michael Jackson) - proporrà una raffica di successi, dalla solenne In The Air Tonight - che diede il La alla sua carriera solista - alla cover di You Can’t Hurry Love delle Supremes di Diana Ross; dalla sempiterna ballata da accendini Against All Odds alla frenesia funk-pop di Sussudio, senza dimenticare omaggi all’era dei Genesis post-Gabriel, come Throwing It All Away, Follow You Follow Me - recentemente suonata a Berlino insieme all’ex-sodale Mike Rutherford - e Invisible Touch. Canzoni rimaste nella memoria collettiva anche se mai in grado di scalfire la diffidenza degli orfani dell’Arcangelo di Chobham, quelli che non perdoneranno mai a Collins di aver “usurpato” il timone della loro band del cuore. Tutti gli altri, ancora una volta, saranno ai piedi dell’eterno Phil.
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