Il giornalista Salvo Sottile ricorda il giorno più difficile della sua vita da cronista.
Via d'Amelio, 19 luglio di 28 anni fa, Sottile è in collegamento da Palermo. Fu lui a dare la notizia al Tg5 diretto in quei momenti drammatici da
Enrico Mentana. «La conferma è avvenuta, il cadavere che c'è davanti alla portineria è proprio quello di
Paolo Borsellino, il magistrato è stato investito violentemente dall'esplosione. Il suo corpo, quello che resta del suo corpo, è stato trovato adesso dai carabinieri davanti il suo portone». Parole che gelano lo studio, Mentana scuote la testa. Sono passati 57 giorni dalla Strage di Capaci dove a perdere la vita fu il giudice Giovanni Falcone.
«28 anni fa la strage di via d’amelio, una delle dirette più difficili della mia vita #pernondimenticare #PaoloBorsellino», scrive su Twitter
Salvo Sottile pubblicando la foto delle auto in fiamme. A quella immagine aggiunge il filmato del suo servizio dal luogo dell'attentato.
Oltre al magistrato persero la vita i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (la prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto fu l'agente Antonino Vullo, risvegliatosi in ospedale dopo l'esplosione, in gravi condizioni.
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