Costantino Vitagliano rientra di diritto nella storia di Uomini&Donne. Il milanese, oggi 48enne, è stato il primo tronista del programma di Maria De Filippi e insieme alla corteggiatrice Alessandra Pierelli divenne un vero e proprio fenomeno mediatico. Correvano i primi anni del 2000, il clou nel 2003/2004, poi la sua carriera è entrata in stallo con la condanna di Lele Mora nel 2010. Intervistato dal Messaggero in relazione alla morte del tronista Manuel Vallicella, ha raccontato di come sia riuscito a sopravvivere alla fama e, successivamente, alla battuta d'arresto della sua ascesa nel mondo dello spettacolo.
Manuel Vallicella, il fratello del tronista morto smentisce l'amico: «Vi dico io la verità»
Il tronista da copertina
Ora il mondo di Uomini&Donne non gli appartiene più, tanto da aver spiegato di non aver mai conosciuto Vallicella né averne sentito parlare, pur dicendosi umanamente dispiaciuto per l'accaduto. Costantino ha una figlia e ancora oggi fa ospitate in giro per locali: la prossima, all'inaugurazione di una palestra. Ma a quei tempi si sentiva perfettamente a suo agio nel mondo della tv: «Ho capito cosa volevano da me per fare ascolti e l'ho fatto - ha spiegato -. Sapevo vendermi molto bene. Volevano che facessi il traditore seriale e l'ho fatto. Guadagnavo tantissimo. Ero dappertutto: album, diari, copertine, calendari. In un anno ho fatturato un milione di euro solo con le chat telefoniche».
Gli attacchi di panico
«Pensavo di essere Superman, che il mio corpo reggesse lo stress. Infatti il corpo ha retto, ma la mente no. Ho sofferto di attacchi di panico, per dieci anni non ho più avuto una vita. Lavoravo sempre, facevo tre programmi a settimana, ero ovunque. Poi è venuto giù il castello e siamo venuti giù tutti», ha spiegato con riferimento all'arresto di Lele Mora per banacrotta fraudolenta nel 2010.
Leggi l'articolo completo su
Leggo.it