L'idea non è del tutto nuova: Insinna ha spiegato di aver ricevuto diverse proposte da vari partiti politici in seguito al suo discorso a 'CartaBianca', in cui auspicava che l'Italia diventasse "un paese più gentile". «Il giorno dopo mi chiamarono tutti, so che potrei candidarmi con partiti di ogni schieramento politico. Questo forse ha dato fastidio a qualcuno, avranno pensato 'E mò questo che s'è messo in testa?», spiega il conduttore. Che poi esprime tutta la sua amarezza: «So che tanti ragazzi, dopo quel mio discorso, hanno deciso di compiere azioni di solidarietà. Ora temo di non essere più un esempio, dal Flavio che regala la barca ai migranti sono diventato il peggiore di tutti; mi spaventa il messaggio che potrebbe passare. Io, nel mio piccolo, vorrei solo lasciare un mondo un po' più pulito di come l'ho trovato».
«Sono solo contro una persona potentissima come Antonio Ricci. Ce l'ha con me perché ho avuto successo nella stessa fascia oraria di 'Striscia', e perché sono l'unico, insieme a Paolo Bonolis e Fabrizio Del Noce, ad avergli sempre risposto per le rime» - spiega Insinna - «Se lo avessi davanti, gli direi 'Parliamoci, che t'ho fatto?'. Mi vergogno profondamente di quelle parole, lotto quotidianamente con me stesso per essere migliore. Se parlassi sempre bene sarei Kennedy. Non sono un buono, ma sono una persona perbene. Dalla mia squadra pretendo sempre il massimo e certe volte l'ho chiesto male. Un po' come Mourinho». Leggi l'articolo completo su
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