“Quest'anno avrei dovuto ‘girare’ i teatri con un altro testo, poi ho dirottato su una messa in scena che avrebbe rappresentato la summa degli spettacoli ispirati alla tradizione da me riscritti, coi quali, insieme a Massimiliano, avevo calcato le scene con sempre lusinghiero successo. – spiega Gianfranco Gallo - Pensai di legare due nostri cavalli di battaglia comici: "Ti ho sposato per ignoranza" e "Una Comicissima Tragedia". Durante il percorso però abbandonai l'idea. Sentii di dover festeggiare il nostro primo spettacolo di genere che fu “Stasera Francesca di Rimini”: una pìece che avevo riscritto completamente e intitolato "Una comicissima Tragedia". Ho ricamato con nuova linea il lavoro teatrale ambientando l’opera in un luogo indefinito, con un prologo nuovo. Tutto, però, parte negli anni ‘80. All’epoca “Francesca da Rimini” di Petito era stato uno dei grandi successi dei fratelli Giuffrè. Una nostra edizione del 1990 era stata poi firmata, per la regia dal magnifico Aldo, e aveva segnato, nelle sue intenzioni, il passaggio di testimone da loro a noi. Con la recente morte di Carlo, "Comicissimi Fratelli" assume per noi un ancor più grande significato”. Leggi l'articolo completo su
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