Fabio Fazio «va via non per censura, ma perché va a prendere un altro bel contratto… non c'è altro, tutto qui. Raccontare che è andato via perché è stata messa una censura, no, non è così. Non raccontiamo che non c'è democrazia, che siamo in regime». Lo ha detto Matteo Renzi in una conferenza stampa all'hotel Bernini, parlando dell'addio del conduttore alla Rai. Il concetto è stato ribadito dall'ex premier anche a L'Aria che tira, su La7: «Fazio se ne è andato non perché è stato cacciato, ma perché non gli è stato rinnovato il contratto alle stesse condizioni di Discovery. Non si può sempre far passare da vittima chi se ne va, Fazio va a guadagnare di più, è il mercato, non è un martire della libertà democratica. Dopodiché la Rai ha sbagliato, io lo avrei tenuto Fazio, ma da qua a considerarlo una vittima...».
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Le mani sulla Rai
«Io da premier non ho mai toccato Gubitosi, non l'ho mai incontrato. Non ho visto neanche Campo dall'Orto se non per dirgli 'vai'... Quando Campo dall'Orto scelse Carlo Verdelli, quest'ultimo disse 'ma io non conosco Renz'. Dall'Orto mi chiamò e me lo disse. Io ho detto che 'Verdelli lo conosco ma solo perchè lo leggo, mi piace come scrive'. E dissi a Campo dall'Orto: 'Se hai scelto Verdelli e lui dice che non mi conosce, vuol dire che abbiamo vinto', perché non è vero che tutti abbiamo messo le mani sulla Rai. Io non l'ho mai fatto, non ho mai messo il naso in Rai...», ha continuato Renzi durante la conferenza.
Al posto di Meloni
«Fossi stato la Meloni, io -ha sottolineato il leader di Iv- non avrei anticipato il cambio» di Fuortes, «sarebbe stato un segnale di stile, avrei aspettato la scadenza» naturale. «Una volta però che lo ha fatto, lo ha fatto in modo legittimo. Non ha senso gridare ora al regime, Fuortes ha deciso di dimettersi».
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