«In questo contest - ha spiegato in anteprima a Leggo, durante la riunione di redazione, la Bonelli - c'è un filo che unisce due modi di raccontare la città con i suoi problemi. Nell'Ottocento veniva fatto con gli stornelli, mentre ora lo fanno i rapper, gli stornellatori del Duemila. La mia volontà era quella di riportare all'attenzione la canzone romana, il concorso nasce per far sì che i ragazzi si appassionino a questo genere. Tutti i partecipanti hanno tracciato uno spaccato della città e il risultato è davvero meraviglioso».
«Noi abbiamo aderito con grande entusiasmo all'invito di Elena, che è una vera ambasciatrice della canzone romana nel mondo - ha raccontato Conidi - Abbiamo la fortuna di essere attori e cantanti, e porteremo una sintesi del nostro lavoro. Il mio ricordo personale legato alla tradizione romana è uno sceneggiato che si chiamava Nel segno del comando; ero bambino e sono stato folgorato dalla canzone romanesca grazie alla sigla Cento campane».
Tra gli ospiti della serata, il gruppo rap Flaminio Maphia, il decano dello stornello Giorgio Onorato e il cantautore Amedeo Minghi. La riunione di redazione è poi proseguita, ricca di spunti dedicati alla Capitale, tra commenti di cronaca e riflessioni sui fatti del giorno. Si è andati dall'inquinamento: «Spesso mi trovo ad ammirare il panorama di Roma - ha ammesso Elena - e adesso mi sembra di guardare Pechino», ai graffitisti che hanno sfregiato la terrazza de La Grande Bellezza: «Penso che ai writer andrebbero affidati interi quartieri come a Wynwood a Miami. Riescono a creare cose meravigliose, e così evitiamo il danneggiamento di monumenti storici», il commento della Bonelli. Leggi l'articolo completo su
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