Doveva essere una festa per l’ingresso dei Duran Duran nella Rock & Roll Hall of Fame, con tanto di reunion della band al completo. Ma il messaggio di Andy Taylor, letto sul palco di Los Angeles da Simon Le Bon, ha gelato tutti: «Poco più di quattro anni fa mi è stato diagnosticato un cancro alla prostata metastatico al quarto stadio - ha scritto l’ex-chitarrista - Molte famiglie hanno sperimentato la lenta combustione di questa malattia e ovviamente non siamo diversi; quindi parlo dal punto di vista di un padre di famiglia ma con profonda umiltà nei confronti della band, i più grandi fan che un gruppo possa avere e questo eccezionale riconoscimento. Sebbene le mie condizioni attuali non siano immediatamente in pericolo di vita, non esiste una cura», ha aggiunto.
Nel backstage Simon Le Bon ha poi espresso lo sgomento del gruppo: «Siamo devastati, amiamo molto Andy. Piangere sarebbe inappropriato, ma è così che ci si sente». Andy Taylor ha fatto parte dei Duran in due fasi distinte della loro carriera: tra il 1978 e il 1985, quando il gruppo di Birmingham ha ottenuto la celebrità mondiale, con album come “Rio” e “Arena”, e poi con la reunion durata dal 2001 al 2006.
Per i Duran Duran una serata dai sentimenti contrastanti, dunque. Perché se l’inserimento nella Rock & Roll Hall of Fame è il coronamento di una carriera quarantennale e al tempo stesso una piccola rivincita nei confronti di chi li ha sempre sminuiti come fenomeno di costume più che musicale, la notizia della malattia di Andy Taylor ha fatto calare un’ombra sulla cerimonia. Tra gli altri artisti che sono stati inseriti nella Hall of Fame nel corso della serata, Pat Benatar, Eurythmics, Lionel Richie e Judas Priest.
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