“We are stories”, la campagna di comunicazione FAPAV promossa a tutela e sostegno del settore audiovisivo. Sette spot per raccontare le storie di giovani e studenti che vogliono diventare artisti e professionisti del settore audiovisivo e che nei mesi di lockdown, nonostante tutte le difficoltà del momento, hanno trovato nei loro sogni la spinta per continuare a sperare nel futuro.
Cinema e legalità, nasce “We Are Stories”
“We Are Stories” è la nuova campagna di comunicazione promossa da FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) in collaborazione con ANEC, ANICA, MPA e UNIVIDEO. L’iniziativa prevede, attraverso una serie di spot e una campagna social ADV, di dare voce alle storie di giovani talenti, raccontando la passione che alimenta i loro sogni: «La necessità - ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV - di realizzare proprio in questo momento storico, una campagna di comunicazione a tutela del comparto audiovisivo, deriva dalla considerazione che una solida ripresa del settore dopo la pandemia sia possibile solo ponendo al centro la legalità e garantendo un corretto sfruttamento delle opere».
I protagonisti di “We Are Stories” sono i giovanissimi, coloro che ambiscono a lavorare in questo settore.
La campagna “We Are Stories” ha ricevuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’AGCOM, dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e ha ottenuto il riconoscimento della Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore e della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura. Numerose sono le collaborazioni messe in campo tra cui: Cinecittà, Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, Alice nella Città e Luiss Business School.
La regia degli spot è di Nicola Conversa, vincitore di numerosi premi e candidato al David di Donatello 2018 nella sezione cortometraggi. Le musiche originali sono di Andrea Stocchino. La voce narrante è di Francesco Pezzulli.
I danni della pirateria
La pirateria audiovisiva è un fenomeno trasversale che interessa tutte le fasce d’età, a partire già dagli under 15. L’incidenza interessa il 37% degli italiani adulti e il 39% dei 10-14enni. Solo il 32% ritiene che fruire illegalmente di contenuti audiovisivi rappresenti un comportamento molto grave. Si rende pertanto evidente la necessità di rafforzare le iniziative di comunicazione e sensibilizzazione sul tema, ancora troppo sottovalutato nella percezione comune e che invece causa oltre 1 miliardo di euro l’anno di danni al Sistema Paese, mettendo a rischio 5.900 posti di lavoro.
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