Colpito da un infarto a gennaio 2017, Banderas dice di aver messo nel personaggio anche il suo stesso dolore: «Attraversi la vita e ti accadono delle cose, come artista puoi cercare di nasconderle o usarle - ha risposto l'attore, qui all'ottava collaborazione con Almòdovar - Pedro mi ha detto: “Da quando hai avuto l'infarto c'è qualcosa in te che non so come descrivere, lasciati andare a quel sentimento”».
La prima volta sul set insieme, per la coppia artistica, risale al 1982. «Eravamo più giovani, più pazzi, gli “enfant terrible” del cinema spagnolo - sottolinea l'attore - Pedro rompeva le regole del gioco, sia in termini cinematografici che morali. Nel tempo, pur maturando è sempre stato fedele a se stesso. Non si è mai piegato né di fronte ai soldi, né di fronte alle persone».
«Non ho fatto nessuno sforzo per rifiutare le offerte americane - ha aggiunto il cineasta - non sarei stato capace di lavorare a Hollywood per la mancanza di libertà di quel cinema. L'unico rimpianto è stato rifiutare I segreti di Brokeback Mountain, ma il racconto da cui era tratto era molto fisico e non avrei potuto affrontarlo come volevo». Da spettatore, Almòdovar vede molti film - "ma non saghe e storie di supereroi", specifica - da regista dice di convivere con due paure (che mostra in Dolor y Gloria), ovvero "la mancanza di ispirazione e l'incapacità fisica". Da cittadino, si dice sollevato dal cambiamento della situazione politica in Spagna: «Il risultato delle ultime elezioni è stato una sorpresa positiva. Avevamo molta paura, ma fortunatamente la reazione è stata la migliore possibile: gli spagnoli hanno voltato le spalle all'ultradestra». Leggi l'articolo completo su
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