Nessun rischio atomico, per carità: la guerra fredda in questione è quella del pecorino. I produttori laziali si ribellano e minacciano la separazione dal Consorzio del pecorino romano dop, che ha sede in Sardegna. Un colpo di cannone sparato a colpi di amatriciana e carbonara.
Il motivo? Dai pascoli all’ombra dell’agro romano parte l’accusa di monopolizzare le politiche di gestione produttive inerenti il pregiato formaggio da sempre vanto delle due regioni. A guidare le fila della battaglia ci sta pensando Coldiretti: l’associazione aveva persino chiesto all’Antitrust di aprire un’indagine sull’operato del consorzio e chiede ora di differenziare i due prodotti sul mercato. Leggi l'articolo completo su
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