La mostra parte dal 1865 e arriva a oggi passando per gli oggetti di design premiati con il Compasso d'oro dal 1954 al 1964, la strepitosa cartellonistica di Marcello Dudovich, il cinema, il costume e la rivoluzione del pret-à-porter. La Rinascente seppe innovare e sperimentare, chiamando a sé i più grandi architetti, grafici e stylist. A partire da Giorgio Armani che lavorò come vetrinista. «Il protagonista non è l'artista, ma Milano e l'Italia che nel Novecento diventano patria del bello e del made in Italy», ha spiegato Maria Canella, curatrice dell'esposizione assieme a Sandrina Bandera, entrambe storiche dell'arte e del costume. In mostra anche opere di Depero, Munari, Melotti, Fontana, Rotella, Pistoletto Soldati, Warhol e Manzoni.
La Rinascente arrivava a tutti, ma aveva a monte delle figure di intellettuali che dettavano il gusto e si proponevano di cambiare gli italiani ha sottolineato Bandera - a partire dai valori che D'Annunzio ha collegato: semplice, chiaro e opportuno nell'affidare questo nome al grande magazzino».
Anche al Max di Chiasso una mostra celebra La Rinascente attraverso la grafica con oltre 500 manifesti, cartoline, locandine. Leggi l'articolo completo su
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