Valentino ucciso a 15 anni, l'autista resta in carcere. Il gip: «Ha cercato di minimizzare, niente domiciliari»

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Il furgone viaggiava a velocità spedita

L'amico testimone ha raccontato che quel furgone «procedeva a velocità abbastanza spedita». Il 32enne davanti al gip ha detto di averli «visti all'ultimo e ho cercato - ha aggiunto - di sterzare a sinistra per evitarli», parlando anche di un «parapetto» e di un «angolo cieco» nel quale «l'attraversamento pedonale non si vede». E ancora: «Non ricordo se ho frenato prima o dopo l'impatto (...) ho tentato di rianimare il ragazzo». Ha anche sostenuto che poteva «guidare poiché vi era la sospensione dell'efficacia della sospensione della patente di guida».

Per il gip, alla luce degli accertamenti effettuati finora, si può dire che l'uomo viaggiava ad una velocità «sostenuta» e che la «visuale» non fosse «ostacolata» come ha sostenuto. E per ora il fatto che dica di avere una patente valida non trova «alcun riscontro», anche se le indagini dovranno proseguire. Il giudice mette in luce la sua condotta «gravemente colposa» e «scriteriata». E dopo «meno di 4 mesi dalla scarcerazione», con l'affidamento ai servizi sociali, ha violato le «prescrizioni».

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