Studenti in tenda contro il caro affitti, locazioni brevi e gentrificazione. Cosa (non) è cambiato dopo un anno di protesta

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Tende contro il caro affitti, a un anno dalla protesta «non è cambiato molto». Le possibili soluzioni e il problema della locazione breve

Un anno fa spuntava una tenda davanti al Politecnico di Milano. Era di Ilaria Lamera, studentessa fuorisede che aveva deciso di protestare attivamente per accendere i riflettori su un problema: il prezzo alle stelle degli affitti a Milano e il conseguente dissanguamento economico degli studenti e delle loro famiglie. Quella tenda è diventata in poco tempo un simbolo, una calamita che nei giorni successivi ha attirato altri studenti come Ilaria a protestare. Ma non solo a Milano, anche in altre città, soprattutto a Roma, in molti hanno accolto e fatto loro la contestazione.

«L'8 maggio dell'anno scorso ci siamo accampati davanti al Rettorato della nostra università per protestare contro il caro affitti a Roma, per il diritto alla casa e il diritto allo studio», hanno ricordato oggi i giovani di Sinistra Universitaria Sapienza sui social. «Dopo un anno - si legge - gli affitti oscillano tra i 500 e i 600 euro al mese, non solo nei quartieri universitari. Nonostante abbiamo ottenuto tavoli e confronti diretti con la rettrice, gli atenei del Lazio e la Regione, il problema rimane. Non possiamo rinunciare agli studi universitari per il caroaffitti», il grido dall'allarme degli studenti.

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