Sofia uccisa a 20 anni, l'ex le aveva 'spiato' le stories. Accoltellata a morte mentre l'amica dormiva

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L'aggravante della premeditazione

Ora il 23enne rischia l'aggravante della premeditazione. Nessun segno di effrazione è stato rivelato dagli investigatori sulla porta di casa di Sofia, il che significa che il 23enne è riuscito a entrare in un altro modo, dopo aver atteso che la ragazza rientrasse. Le indagini coordinate dalla Procura di Monza nelle scorse ore hanno ricostruito quanto accaduto tra le 5.58 del mattino, ora in cui Sofia è rientrata a casa con un'amica dalla discoteca, e le 9.30, orario in cui Atquaoui si è presentato dalla Polizia Locale per costituirsi.

Gli inquirenti, dopo aver ascoltato l'amica di Sofia che, ancora sotto shock, ha spiegato di non essersi accorta di nulla, stanno ora accertando l'esistenza di un duplicato delle chiavi di casa di Giulia, con cui il 23 enne avrebbe potuto entrare nel suo appartamento e aggredirla nel sonno. «Un giovane ragazzo molto provato», è come il suo avvocato di fiducia, Marie Louise Mozzarini, ha descritto Atqaoui che, ha precisato, «ha risposto alle domande del magistrato ed é stato molto collaborativo». La convalida del fermo è attesa per domani.

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