Simonetta Cesaroni, Mario Vanacore: «L'ho vista solo da morta, non la conoscevo. Basta calunnie»

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Simonetta Cesaroni, Mario Vanacore: «L'ho vista solo da morta, non la conoscevo. Basta calunnie»

«Ipotesi e suggestioni». Così i giudici liquidano l'informativa dei carabinieri consegnata dalla Procura di Roma nell'ambito della nuova indagine sull'omicidio di Simonetta Cesaroni, la ragazza trovata morta in un ufficio nell'agosto del 1990. Il sospettato numero uno Mario Vanacore, figlio del portiere dello stabile, viene indicato come nuovo presunto responsabile. Ma lui si difende sostenendo di aver visto Simonetta Cesaroni «solo da morta»: «Quando è stata uccisa ero con mio padre e la matrigna. Siamo andati in farmacia e dal tabaccaio. La mia posizione era già stata archiviata». Queste le dichiarazioni rivelate dalla Stampa di Torino.

Cesaroni venne uccisa nel pomeriggio di martedì 7 agosto 1990. Il delitto fu consumato in un appartamento al terzo piano del complesso di via Carlo Poma numero 2, da cui il nome, nel quartiere della Vittoria a Roma. Il caso non è stato mai risolto in oltre trent'anni di indagini.

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