"Setta" cristiana choc: stupri, violenze e aborti. «Pensavamo di essere in paradiso, ma eravamo all'inferno»

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Stupri, violenze e aborti forzati: le scoperte sulla megachiesa del pastore TB Joshua. Le vittime: «Pensavamo di essere in paradiso, ma eravamo all'inferno»

«Pensavamo di essere in paradiso, ma eravamo all'inferno»: sono le parole che descrivono lo stato di soggezione in cui versavano gli adepti della "setta". Ed è stata un'inchiesta che ha preso piede negli ultimi due anni a porre sotto i riflettori il famoso, e ormai defunto, pastore protestante evangelico TB Joshua. Decine di ex membri della Synagogue Church of all Nations, tra cui cinque britannici, hanno accusato il fondatore del canale televisivo nigeriano "Emmanuel TV" di aver compiuto atrocità indicibili, tra cui stupri e aborti forzati, nel corso di quasi 20 anni a Lagos.

Le indagini

Le indagini della BBC, condotte in due anni, rivelano testimonianze di violenze fisiche, abusi su minori, stupri ripetuti e aborti forzati all'interno della chiesa. Almeno 25 ex "discepoli" provenienti da diverse nazioni, compresi Regno Unito, Nigeria, Stati Uniti, Sudafrica e Namibia, hanno confermato le loro drammatiche esperienze, durate fino al 2019.

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