Il dramma della pornostar trans: «L'operazione e l'infezione che mi ha quasi ucciso, ma c'è un lato positivo inaspettato»

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La svolta positiva

In quel periodo, le regole rigide legate alla prevenzione del Covid rendevano obbligatorio l'uso delle mascherine negli ospedali. Tuttavia, il viso gonfio di Emma rendeva impossibile indossare una maschera. «Il medico mi ha detto che se avessi dormito, probabilmente non mi sarei più svegliata». Il primo medico a Las Vegas voleva eseguire un intervento chirurgico d'urgenza che avrebbe lasciato a Emma cicatrici facciali significative. Decise invece di recarsi a San Francisco per consultare il chirurgo che aveva eseguito la procedura originale.

Le sono stati prescritti potenti antibiotici per contrastare la proliferazione batterica nei punti in cui erano stati inseriti i tubi durante il primo intervento. «Era disgustoso», ha detto Emma, «perché gli antibiotici stavano uccidendo i batteri che cominciavano a fuoriuscire dalla mia bocca, era tutto pus, un'enorme quantità di pus».

Nonostante l'esperienza traumatica, Emma ha trovato un lato positivo inaspettato: «Dopo l'intervento chirurgico, ho passato 4 giorni senza cibo né acqua, solo con una flebo e antibiotici. Questo ha, sorprendentemente, curato la mia intolleranza al lattosio. Ero intollerante al lattosio, non potevo mangiare neanche una pizza. Ma ora, dato che ha distrutto completamente la mia flora intestinale, posso bere latte e mangiare formaggio. È stato il lato positivo della vicenda».

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