Esplosione Suviana: Vincenzo, Pavel e Mario i trasfertisti morti nella centrale elettrica: «I corpi erano a 40 metri di profondità». Il dolore di parenti e amici

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Vincenzo era padre da soli tre mesi, un lavoratore schivo e gentile, Pavel lascia due figli gemelli quasi adolescenti, Mario era un consulente esperto, nonno di cinque nipoti. Sono i tre morti accertati della strage di Suviana, investiti in pieno dall'esplosione sommersa della centrale idroelettrica di Bargi. Tutti erano tecnici di una ditta esterna alla Enel Green Power proprietaria dell'impianto e venivano da fuori regione. Trasfertisti, così come gli altri quattro lavoratori dispersi per le cui ricerche i vigili del fuoco sono impegnati in operazioni molto complesse nei piani interrati dell'impianto, a meno 30-40 metri sotto il livello dell'acqua. I corpi recuperati sono finora tre.

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