Michela Murgia «torna» con il suo ultimo libro “Dare la vita”: dalla gestazione alla maternità e la famiglia queer. I punti principali

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Chi era Michela Murgia

Classe 1972, nata a Cabras in Sardegna, di formazione cattolica, attivista, femminista, Michela Murgia ha segnato il dibattito politico e culturale degli ultimi anni. Diplomata all’istituto Lorenzo Mossa di Oristano per gli studi tecnici, ha frequentato l'istituto di Scienze Religiose della Diocesi di Oristano per gli studi teologici, prima di dedicarsi alla scrittura ha svolto mille mestieri.

Nel 2006 pubblica per Einaudi, "Il mondo deve sapere. Romanzo tragicomico di una telefonista precaria", nato come blog, in cui Murgia narra le vicende lavorative in cui si era trovata e da cui Paolo Virzì trasse il film "Tutta la vita davanti". Molto legata alla sua terra, nel 2006 pubblica un blog (Il mio Sinis) in cui ne descrive i luoghi meno conosciuti e, due anni più tardi, scrive Viaggio in Sardegna (2008).

Murgia è stata anche attivista in Sardegna. Appoggiò Mario Adinolfi come segretario del PD nel 2007, successivamente auspicò l'indipendenza della Sardegna. Nel 2014 si candidò come Presidentessa alle elezioni regionali sarde, piazzandosi terza col 10% mentre nel 2019 sostenne la lista di sinistra che comprendeva Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, L'Altra Europa con Tsipras, Convergenza Socialista, Partito del Sud e Transform! Italia. Proprio nel 2014 le fu diagnosticato un primo tumore, da cui era guarita. Michela Murgia è stata anche una conduttrice radiofonica e televisiva. La sua ‘letteratura d’intervento’ – come amava definirla – e il suo attivismo culturale sui social media su questioni cruciali come l’emancipazione femminile le hanno fatto conquistare migliaia di follower (130mila su Twitter, 460mila su Facebook e 530mila su Instagram).

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