Italia spaccata in due: già estate al Sud, forte maltempo al Nord. Nevicate record e valanghe, frane e torrenti in piena

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Maltempo al Nord: fiumi in piena e frane

Di contro, al Settentrione a farla da padrone è stato il maltempo. Maggiori problemi si sono registrati a causa delle intense piogge. Per il distacco di alcune rocce sull'A23, la carreggiata è stata invasa dai detriti tra i caselli di Carnia e Pontebba, in Friuli. Tre veicoli sono rimasti bloccati, senza però alcun ferito. L'autostrada è rimasta chiusa fino al pomeriggio di Pasquetta, per poi riaprire alcune ore dopo.

Un'altra frana, anche in questo caso causata dalla pioggia, ha interessato il Genovesato. La più imponente, sul passo del Turchino, ha determinato la chiusura della strada, in località Fado. Anche fiumi e torrenti hanno risentito delle costanti piogge: il Trebbia ha superato il secondo livello di guardia a Ponte di Rovegno verso le 6.30 del primo aprile, rientrando poi nei limiti. Anche il Vobbia a Isola del Cantone ha raggiunto la prima soglia di attenzione. Ingrossamenti vengono registrati per i bacini del Bisagno e dell'Entella.

Nell'estremo Ponente l'Argentina e il Roia hanno raggiunto il primo livello di guardia e diversi torrenti sono saliti di livello.

In Emilia-Romagna sotto osservazione il fiume Secchia, nel Modenese, anche se l'allerta è stata comunque ridimensionata.

Smottamenti e allagamenti anche nell'Imperiese, dove sono state chiuse alcune strade. Il borgo di Tartano, paesino in provincia di Sondrio con meno di duecento abitanti, è rimasto isolato dal resto della Valtellina per una frana di modeste dimensioni che ha invaso una parte della provinciale numero 11.

Smottamenti e disagi anche nel Bresciano, dove 15 persone sono state evacuate in via precauzionale e ospitate presso la base dell'Esercito di Edolo.

Una tromba d'aria ha investito il Comune di Luino, nel Varesotto, con una voragine che si è aperta non lontano dalla centrale Enel. In Piemonte a preoccupare è stata la neve, scesa copiosa durante la notte. Disagi per la circolazione a causa della chiusura di alcune provinciali, a causa della coltre bianca. Una frana in valle Roya, in territorio francese, ha causato invece la sospensione temporanea della circolazione ferroviaria lungo la Cuneo-Ventimiglia. I treni regionali hanno subito anche cancellazioni e limitazioni di percorso. Il rischio valanghe è salito fino a "forte" a causa dell'accumularsi della sabbia dal Sahara che rischia di fare scivolare gli strati di neve che si sono accumulati successivamente. Due strade statali sono state chiuse per l'aggravarsi delle condizioni meteo.

L'ondata di maltempo ha portato ulteriore neve in Veneto, in particolare sulle Dolomiti Settentrionali e Meridionali, nel Bellunese. A Venezia l'acqua alta ha raggiunto il picco dei 95 centimetri.

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