Denuncia al capo una collega razzista e viene licenziato dall'ospedale: «Ha dato il mio nome a una bambola di scimmia perché sono nero»

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Denuncia al capo una collega razzista e viene licenziato dall'ospedale: «Ha dato il mio nome a una bambola di scimmia perché sono nero»

Essere licenziato per il colore della pelle, o quasi. Questo è successo a Caleb Ferguson, un uomo che lavorava nell'unità di trasporto dell'ospedale University of Pittsburgh Medical Center. L'episodio risale al 2023 ma solo pochi giorni fa il 31enne ha deciso di intentare una causa federale contro l'ospedale. Il motivo? Lo ha spiegato lui stesso a McClatchy News. Una delle sue colleghe, una donna bianca di 55 anni, lavorava spesso a maglia mentre era al lavoro. Quando le è stato chiesto cosa stesse creando la donna ha risposto: «Sto facendo una scimmia». La 55enne ha poi alzato la bambola lavorata a maglia e ha detto: «Guardate, è Caleb».

Secondo la denuncia presentata da Caleb Ferguson, il commento è stato fatto di fronte ad altri lavoratori, lasciando l'uomo «sbalordito». A quel punto pensava che qualcuno sarebbe intervenuto in sua difesa ma nessuno ha detto niente: «Mi sono sentito mancare di rispetto quando la mia collega ha fatto quei commenti e mi sono sentito peggio quando lo ha rifatto», ha detto l'ex dipendente.

Il 27 marzo, la donna ha annunciato ai suoi colleghi di aver finito la bambola di pezza a forma di scimmia. L'ha tenuta in mano e ha detto: «Ecco ragazzi, vi presento Caleb».

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