Kata scomparsa a Firenze, arrestato lo zio: faceva parte del racket degli affitti. Perquisiti i genitori

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Il raid punitivo

Lo scorso 28 maggio, a pochi giorni dalla scomparsa della piccola Kataleya, un cittadino ecuadoregno si gettò da una finestra dell'ex hotel di via Maragliano per scappare alle violenze di un clan di occupanti, riuscendo a salvarsi quasi per miracolo. Un evento che, secondo gli investigatori, potrebbe essere strettamente legato al caso della bambina di 5 anni, della quale da quasi due mesi si sono perse le tracce.

I quattro indagati, infatti, il 28 maggio scorso, nell'esecuzione di un raid punitivo nei confronti di più occupanti dell'hotel Astor, hanno attuato un primo pestaggio con una mazza da baseball minacciando di morte una coppia di connazionali se non avessero lasciato la stanza.

Dopo essersi allontanati per qualche istante, gli aggressori avevano proseguito le violenze nei confronti di altri occupanti in una stanza vicina per fare ritorno incappucciati nella stanza della coppia diretti verso la vittima designata che, per timore di essere uccisa, si era appesa con le mani al davanzale della finestra cadendo poi al suolo. A eseguire le misure sono stati cinquanta agenti della Squadra Mobile della Questura di Firenze

Tra le ipotesi avanzate nel caso della bambina di 5 anni scomparsa, infatti, c’è un sequestro a scopo di ritorsione. E i quattro arresti rientrano anche nell'indagine della scomparsa: si tratta di quattro cittadini peruviani, tra cui lo zio materno di Kata, tutti finiti in carcere.

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