Irpef, ok del Cdm alla riforma: si passa da 4 a 3 aliquote. In arrivo più risparmi per i redditi medio-bassi

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Le categorie

La metà delle risorse è destinata ai lavoratori dipendenti e circa il 30 per cento ai pensionati. Tra i dipendenti sono gli impiegati a beneficiare della quota maggiore di risorse (il 35 per cento del totale): gli avvantaggiati sono l’88 per cento e hanno un beneficio medio pari a 193 euro, corrispondente a una riduzione dell’aliquota media di imposta di 0,59 punti. Tuttavia, il beneficio medio più alto è ad appannaggio dei dirigenti (211 euro) che risultano avvantaggiati nel 69 per cento dei casi. Gli operai, che costituiscono circa il 29 per cento dei contribuenti, ricevono una quota di risorse inferiore, pari al 25 per cento.

È minore la frazione di beneficiari tra gli operai (65 per cento), anche perché una quota maggiore di questi ultimi non paga imposta. Il beneficio medio per gli operai è sensibilmente inferiore rispetto a quello degli impiegati se misurato in valore assoluto (89 euro contro 170), mentre in termini percentuali il vantaggio di imposta si attesta per entrambe le categorie a circa lo 0,6 per cento del reddito imponibile. Bisogna tuttavia sottolineare che, almeno per il 2024, è applicata una fiscalizzazione degli oneri contributivi a carico dei lavoratori dipendenti, che come descritto nei paragrafi successivi, riguarda prevalentemente i percettori di reddito più basso.

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