Tirata con le manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che proseguiva fino ai piedi, con una guardia che la tratteneva con un'altra catena di ferro; e così è rimasta per tre ore e mezzo. Ancora choc e orrore per Ilaria Salis, la 39enne milanese detenuta in Ungheria da quasi un anno.
Il racconto del suo ingresso oggi nel tribunale a Budapest per la prima udienza del processo lascia senza parole. «È stato choccante, una immagine pazzesca. Ci aveva detto che veniva sempre trasferita in queste condizioni ma vederla ci ha fatto davvero impressione», ha riferito all'ANSA Eugenio Losco, uno dei suoi avvocati presenti in aula. Poi la rabbia del papà Roberto che sbotta: «Mia figlia viene trattata come un animale e i politici, il governo e i giornali fanno finta di non vedere».