Ilaria Salis, il memoriale dal carcere di Budapest: «Cimici nel letto, scarafaggi e plastica nel cibo, io trattata come una bestia»

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Ilaria Salis, il memoriale scritto nel carcere di Budapest: «Cimici nel letto e poca aria, io trattata come una bestia»

Ilaria Salis il 2 ottobre scorso ha scritto un memoriale consegnato al consolato italiano per il suo avvocato, quando non aveva ancora la possibilità di parlare con lui nonostante gli otto mesi di prigionia. «Sono trattata come una bestia al guinzaglio - si legge nel testo mostrato dal Tg La7 in esclusiva - da tre mesi sono tormentata dalle punture delle cimici nel letto, l'aria è poca, solo quella che filtra dallo spincino». Questi sono solo alcuni passaggi. Il testo, che descrive una situazione segnata da condizioni igieniche precarie e scarsa alimentazione, è stato scritto quando Ilaria Salis era in carcere da otto mesi e non aveva avuto ancora la possibilità di parlare con il suo avvocato italiano. «Gli avvocati ungheresi - afferma fra l'altro la donna riguardo alle sue condizioni - dicono che non si può fare niente».

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