Giulia Cecchettin, un minuto di rumore nelle scuole: «Bruciamo tutto». La protesta degli studenti

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Giulia Cecchettin, un minuto di rumore nelle scuole: «Bruciamo tutto». La protesta degli studenti

Rumore, chiasso, non silenzio. Nelle scuole il minuto di silenzio è diventato "un minuto di rumore". Per Giulia e per ogni vittima di femminicidio. «Facciamo rumore e bruciamo tutto».È l'urlo che da Roma a Milano, fino a Palermo, ha riempito licei e università d'Italia dando vita a "un minuto di rumore" per Giulia Cecchettin e per tutte le donne uccise dagli uomini, per "bruciare" il sistema. A rispondere al richiamo di Elena, sorella della giovane vittima che ha chiesto di dire basta ai silenzi assordanti, sono i giovani.

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