Tesoro da 15 miliardi di euro nascosto nel galeone San Josè: al via la missione per recuperare il «Sacro Graal dei relitti»

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Tesoro da 15 miliardi di euro nascosto nel galeone San Josè: al via la missione per recuperare il «Sacro Graal dei relitti»

Si chiamava San José il galeone dei sogni che solcava il mar dei Caraibi. Apparteneva alla flotta di Filippo V di Spagna ed era stato costruito nel 1696 come gioiello di punta dell'Armata Spagnola. Dodici anni dopo stava trasportando dei tesori che definire preziosi è un eufemismo: 344 tonnellate di monete d'oro e d'argento e 116 scatole di smeraldi provenienti dal Perù. Destinazione Spagna, per finanziare la Guerra di Successione contro l'Inghilterra.

La sua sorte è nota: la San José fu affondata dalla flotta britannica nel 1708 dopo un assalto di 10 ore al largo della città portuale Colombiana di Cartagena. Da quando, però, la marina colombiana ha scoperto dove si trova il galeone spagnolo nel 2015, la sua ubicazione è rimasta un segreto di stato, il relitto e il suo prezioso carico sono stati lasciati nelle profondità delle acque dei Caraibi.

Gli sforzi per preservare la nave e recuperare il suo prezioso carico sono stati oggetto di una serie di controversie legali internazionali, con Colombia, Spagna, gruppi indigeni boliviani e una società di salvataggio statunitense, tutti che rivendicano il relitto, l'oro, l'argento e gli smeraldi a bordo. Un patrimonio che si pensa possa valere 15 miliardi e mezzo di euro. Madrid sostiene che, trattandosi di una nave battente la sua bandiera, è protetta dalle norme internazionali sulla proprietà.

Il suo valore storico

Dopo la lunga disputa ora però sembra sia arrivato il momento della svolta. «C’è stata questa persistente visione del galeone come un tesoro. Vogliamo voltare pagina», ha detto al Guardian Alhena Caicedo, direttrice dell’Istituto colombiano di antropologia e storia. «Non stiamo pensando al suo valore economico», ma a quello storico, ha sottolineato. L'obietttivo è «accedere alle informazioni archeologiche del sito».

Le operazioni per il recupero potrebbero partire già ad aprile. Per gli storici il relitto sarebbe in grado di rivelare molto dell'impero spagnolo (quando era al culmine del suo potere) e sulle storia delle relazioni tra America Latina ed Europa. L'impresa però è ardua: navi così grandi raramente sono state recuperate, mentre nessuna è mai stata in grado di sopravvivere alle calde acque tropicali. «È una sfida enorme e non è un progetto che ha molti precedenti. In un certo senso, siamo dei pionieri», ha concluso Caicedo.

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