Un "Daspo" per gli artisti che usano i palcoscenici della Rai per fare politica: è l'idea lanciata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Alessandro Morelli in un'intervista a Libero in cui, pur senza citare esplicitamente i casi Ghali e Dargen D'Amico, sottolinea che Sanremo «è il Festival della canzone italiana ed è vergognoso che venga utilizzato e sfruttato da chi dovrebbe solo cantare e invece fa altro: fa della propaganda politica». Parole contro le quali insorge l'opposizione.