BigMama da Sanremo all'Onu: «Per tutta la vita mi hanno fatta sentire sbagliata perché grassa. Dalla rabbia è nato il mio rap»

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Bigmama all'Onu

La cantante di Avellino è intervenuta nell'ambito dell'iniziativa "Gcmun talks" dal titolo "Le arti per la cittadinanza globale" (The Arts for Global Citizenship) e ha affrontato l'importante tema dell'accettazione di se stessi. BigMama ha raccontato la sua storia: «Per tutta la vita mi hanno fatto credere di essere completamente sbagliata. Il mio fisico faceva in modo che la gente mi valutasse come ‘non abbastanza’ prima ancora che mi si potesse davvero conoscere. Una persona grassa nell’immaginario degli altri è una persona svogliata, pigra, non attiva, non intelligente, che non ha voglia di migliorare. Per una persona come me sognare era inutile. Vengo da un paese molto piccolo con una mentalità altrettanto piccola. Ho dovuto sopportare anni di bullismo, verbale e fisico. Ogni giorno della mia infanzia e adolescenza lo ricordo pieno di parole di odio. "Cicciona, fai una dieta, fai schifo". Ho cercato per anni di evitare la sofferenza stando in silenzio».


La nascita di Bigmama

«La prima risposta è stata la rabbia», conclude BigMama. «A 13 anni ho scritto il mio primo pezzo, Charlotte, un rap che parla di suicidio e autolesionismo e per tre anni l’ho tenuto tutto per me. BigMama è nata quando ho avuto la forza di metterlo su YouTube».

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