Raggiunto un organo bersaglio, avviene un'ulteriore muta e queste cellule maligne acquisiscono la capacità di colonizzare il nuovo tessuto e generare metastasi mortali. Questa loro trasformazione e diffusione in organi lontani come fegato e polmone rende poco efficace la rimozione chirurgica e le terapie classiche, classificando i tumori del colon-retto metastatici, nei fatti, come incurabili e letali. La scoperta che, durante queste trasformazioni, le cellule di tumore al colon-retto cambiano aspetto ma non la loro natura staminale letale, apre per la prima volta la strada a terapie più efficaci e mirate, nonché meno tossiche, scrivono i ricercatori. Grazie anche a questa nuova possibilità di isolare queste cellule dal sangue, lo studio fornisce finalmente la possibilità di identificare marcatori precisi per diagnosi precoci ed accurate e bersagli selettivi per terapie. Non solo: la Cancer Stem Cells Unit, che ha sede nell'Isbremit-Istituto di medicina rigenerativa dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, sta sviluppando biofarmaci selettivi contro queste cellule.
«Si tratta di una svolta critica nello sviluppo di queste terapie anti-cancro - spiegano Binda e Vescovi - poiché l'uso della tecnologia delle cellule staminali tumorali di questo studio e la piattaforma tecnologica che la sostiene permetterà di ridurre in modo notevole il lasso di tempo, 18-24 mesi contro alcuni anni, che intercorre tra la scoperta di un possibile principio attivo e la sperimentazione sul paziente». Una scoperta che pone la Puglia al centro della ricerca innovativa in ambito biotecnologico e oncologico. Il passo avanti è stato possibile grazie alla collaborazione tra l'Irccs Casa Sollievo, le startup innovative StemGen Italia e HyperStem Sa Svizzera, coinvolgendo anche le Unità di chirurgia addominale e di oncologia dell'Ospedale di Padre Pio, l'Università di Bari, l'Irccs Policlinico Gemelli di Roma, il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell'Università Milano Bicocca e l'Irst Irccs di Meldola (Forlì-Cesena). I tumori al colon-retto, ricordano gli studiosi in una nota, colpiscono un uomo su cinque e una donna su sei, con un'incidenza maggiore nei Paesi occidentali più ricchi, ma in rapida crescita in tutto mondo. Leggi l'articolo completo su
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