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Lo studio con la clorochina condotto in Brasile è stato infatti interrotto per motivi di sicurezza: i pazienti con coronavirus che avevano assunto una dose elevata del farmaco - ritenuta necessaria, in teoria, per bloccare la diffusione della malattia - hanno accusato effetti collaterali come l'aritmia aumentandone il rischio di soffrire un infarto.
L'analisi del rapporto tra rischi e benefici ha indotto medici, scienziati e ricercatori brasiliani a suggerire di percorrere un'altra strada. Non si è abbastanza certi dell'efficacia della cura e ora si è anche scoperto che i pazienti rischiano di morire per gli effetti stessi dell'alto dosaggio. I numeri purtroppo lo confermano: il test è stato svolto su 81 pazienti ricoverati a Manaus da ricercatori del team CloroCovid-19, composto da scienziati di 21 istituzioni e guidata dalla Fondazione di medicina tropicale Dott. Heitor Vieira Dourado, del governo dello Stato di Amazzonia. Tra i pazienti che sono stati sottoposti al dosaggio più alto, si è registrato infatti un tasso di mortalità del 17%.
L'uso esteso di clorochina e idrossiclorochina come profilassi e trattamento per il Covid-19 - promosso, tra gli altri, dal presidente americano Donald Trump e da quello brasiliano Jair Bolsonaro - è stato nel frattempo scoraggiato ufficialmente dall'Accademia brasiliana di scienze brasiliana e dall'Accademia brasiliana di medicina. La paura degli esperti riguarda gli effetti collaterali dei due farmaci, principalmente per i pazienti con malattie cardiovascolari, diabete e cancro, ovvero proprio i gruppi più vulnerabili al coronavirus. Leggi l'articolo completo su
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