Con l'apertura della
crisi di governo si fanno largo più scenari. Uno di questi è che le forze politiche più “responsabili” (o più prosaicamente, preoccupate all’idea di votare) diano vita a un
esecutivo di
larghe intese o
ponte, che dir si voglia, che gestisca gli affari correnti e soprattutto realizzi la
manovra d’autunno, prima di portare il paese a votare. Naturalmente non ne farebbe parte la Lega, che ha provocato la rottura e anzi teme questa soluzione al pari di Fratelli d’Italia, ma potrebbero per ipotesi aderirvi da M5S al Pd a Forza Italia.
Governo, è crisi. Salvini: «Andiamo al voto, la maggioranza non c'è più». Di Maio: «Prima il taglio dei parlamentari» Che sono poi gli stessi partiti che avrebbero più da perdere in caso di elezioni, ma sono anche quelli che si ritrovano nel comune voto a favore della nuova presidente della Commissione Ue, von der Leyen. Come a dire che sarebbe un esecutivo di rapporti distesi con Bruxelles.
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