Sessantuno anni, origini nobili, madre di sette figli, fedelissima di Angela Merkel. La tedesca Ursula Von der Leyen è la prima donna alla guida della Commissione europea, eletta ieri dall'Europarlamento per un soffio, con 383 voti a favore, solo 9 in più della maggioranza necessaria. Per Von der Leyen si sono schierati Ppe, Socialisti e Liberali, anche se non sono mancati i franchi tiratori. I 14 eurodeputati del M5S hanno votato a favore risultando determinanti per l'elezione, mentre gli alleati di governo della Lega, insieme al gruppo sovranista Identità e democrazia hanno votato contro.
Nel suo discorso la neopresidente ha ribadito la sua forte convinzione europeista: «Mi sento molto onorata, la fiducia che riponete in me la riponete nell'Europa, un'Europa forte e unita da est a ovest, da nord a sud, pronta a combattere per il futuro invece che contro sé stessa. Chi vuole indebolire questa Europa - ha avvertito - troverà in me una dura nemica». Tra i punti del suo programma la lotta al cambiamento climatico, un nuovo patto sui migranti ma con l'obbligo dei salvataggi in mare e la promessa di un salario minimo in tutti i Paesi Ue.
La spaccatura fra M5s e Lega anche in Europa avvelena ulteriormente i rapporti fra gli alleati di governo. «Von der Leyen passa grazie all'asse Merkel, Macron, Renzi, 5 Stelle attaccano dal Carroccio - La Lega è stata coerente con le posizioni espresse finora, ha tenuto fede al patto con gli elettori in difesa dell'interesse nazionale». Il M5s rivendica invece il ruolo di ago della bilancia: «Saremo inflessibili sull'approvazione delle riforme su salario minimo, lotta al cambiamento climatico, riforma del regolamento di Dublino».
Nella prima metà di settembre la presidente indicherà i nomi dei componenti della nuova commissione. L'intenzione del medico tedesco è di riservare alle donne i portafogli più pesanti. Così, anche per l'Italia comincia a circolare il nome di Giulia Bongiorno.
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