Senza motivo ha pugnalato un passante con un cacciavite. Un fendente tanto forte che lo ha quasi eviscerato. Poi ha rincorso l'amico della vittima, che è riuscito a fuggire. L'aggressore però ha lasciato una serie di indizi che ha portato gli investigatori fino a lui.
Protagonista del folle gesto, domenica notte 40enne di origine algerina, in Italia senza permesso di soggiorno e con una lunga lista di precedenti alle spalle. L'uomo deve rispondere di tentato omicidio e minaccia aggravata nei confronti di due amici, un 29enne e un 38enne, italiani.
Domenica i due erano fuori da una pizzeria, all'angolo tra via Schiaparelli e via Ponte Seveso, e stavano bevendo una birra. Il 40enne ha chiesto dove potesse fare una ricarica al cellulare e loro gli hanno indicato un negozio poco lontano. A quel punto il 40enne se n'è andato per tornare poco dopo armato di una bottiglia, che ha lanciato contro il vetro del locale, e di cacciavite con cui ha pugnalato il 29enne. Non contento, l'assalitore ha inseguito il 38enne fin dentro la pizzeria ed è stato bloccato dai dipendenti del locale. Poi via di corsa verso la Stazione Centrale. Il ferito è stato operato d'urgenza al Fatebenefratelli ed era rimasto a lungo in prognosi riservata, mentre il suo amico è stato rintracciato solo la mattina successiva in un hotel. Attraverso i suoi racconti, gli investigatori sono riusciti a ricostruire un identikit dell'aggressore. A tradirlo due particolari: uno zainetto e un paio di scarpe con inserti catarifrangenti. Quando la vittima e l'amico hanno riconosciuto lo stesso uomo dalle foto segnaletiche, gli agenti hanno finalmente avuto un nome e un cognome. Giovedì pomeriggio, dopo alcuni giorni di ricerche, la svolta. Un funzionario del commissariato Garibaldi Venezia lo ha riconosciuto tra i pendolari in attesa del tram in piazza Caiazzo e lo ha arrestato.
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